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Come fanno a portare in Africa? Happy Baby e il vero senso del portare

Il nostro viaggio continua: destinazione Uganda. Come fanno a portare in Africa? E' una domanda in cui ci si imbatte spesso quando si parla di portare con i supporti attualmente disponibili sul mercato occidentale. La varietà e la quantità dei supporti porta bebè posseduti da molte mamme portatrici, e i relativi costi, sono argomenti di discussione molto frequenti e interessanti.

Il nostro viaggio continua: destinazione Uganda. Come fanno a portare in Africa?

E' una domanda in cui ci si imbatte spesso quando si parla di portare con i supporti attualmente disponibili sul mercato occidentale.  La varietà e la quantità dei supporti porta bebè posseduti da molte mamme portatrici, e i relativi costi, sono argomenti di discussione molto frequenti e interessanti. Proprio mentre cercavo qualche risposta ai miei dubbi sulla storia e la diffusione del portare in Turchia, ho “incontrato” Cansu Akarsu e il suo meraviglioso progetto. Portare in Africa con Happy Baby! Cansu Akarsu, è una giovane designer turca, laureata alla Istanbul Technical University, coinvolta in diversi progetti per migliorare l’eco-sostenibilità. Uno di questi meravigliosi progetti si chiama Happy Baby.
Happy Baby è un progetto di design non-profit, che come obiettivo si pone la creazione di un supporto confortevole , sicuro e facilmente riproducibile dalle comunità a basso reddito, con lo scopo di favorire l’attaccamento tra i genitori ed i bambini in tutto il mondo. Il processo di progettazione di Happy Baby, iniziato nel luglio 2012 con la ricerca in Uganda, visitando Lira, Kasese e Nkokonjeru (tre diversi quartieri), ha permesso al team di progettazione di collaborare con oltre un centinaio di genitori e bambini del luogo. Tutte le persone coinvolte hanno partecipato attivamente ai gruppi di lavoro, hanno raccontato i loro problemi e le loro necessità dando un feedback in tempo reale sui prototipi dei supporti. Tutto ciò ha portato un netto miglioramento anche alla pratica del portare tradizionali. Nell'articolo precedente abbiamo visto che uno dei più importanti vantaggi del portare con un supporto tradizionale, è la facile reperibilità del supporto e il basso costo. Quali sono invece le difficoltà e... "come fanno a portare in Africa?" Durante l’intervista che la giovane designer mi ha concesso, riferisce che nella fase di ricerca sono stati valutati anche tutti gli "svantaggi" dei supporti e dei metodi tradizionali locali :

  • La pratica del babywearing è culturalmente associata alla femminilità e per questo motivo non viene praticata dalla maggior parte dei padri: la maggior parte degli uomini non gradisce avvolgersi un telo colorato addosso
  • La pressione che esercitano i metodi tradizionali sul seno, ha effetti negativi sulla produzione del latte
  • Non permette di allattare con le mani libere
  • Portare per lunghe ore causa il mal di schiena
  • Non è possibile praticare il pancia a pancia
  • I bambini vengono portati sulla schiena molto precocemente
  • Il collo del bambino non è ben supportato, la testa cade all’indietro e si scuote continuamente durante il sonno
  • I nodi del supporto si allentano, causando la discesa del bambino verso la parte bassa della schiena e in alcuni casi si verificano cadute accidentali

Nonostante le difficoltà che si possono riscontrare coi metodi tradizionali, spesso un pezzo di stoffa è l' unica opzione possibile per portare in Africa. I marsupi confortevoli sono generalmente prodotti di importazione e non possono essere acquistati dalla maggior parte delle famiglie a causa dei costi molto alti.

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Happy Baby incontra genitori e bimbi della comunità locale per rispondere alle loro esigenze pratiche e culturali. Durante la fase di progettazione e lo sviluppo del marsupio Happy Baby,  sono state valutate le considerazioni di madri, padri e ostetriche inerenti l'acquisto, l’utilizzo e la pulizia di un supporto, così come le preferenze di stile e materiali, cercando di raggiungere un prodotto dal design adatto alla cultura e alla comunità locale. Quando chiedo a Cansu quali sono i punti di forza del supporto che è stato creato, mi dice che i genitori hanno preferito poter continuare a legare il supporto come una fascia, ed è nato così un soft structured carrier, senza bottoni, clips o altri accessori aggiuntivi, pur non mancando di comfort per portatore e portato. I punti di forza del marsupio Happy Baby rispetto ai metodi tradizionali locali sono:

  • Sviluppato valutando i feedback degli utenti e  il design si adatta alle preferenze dei genitori appartenenti alla comunità locale.
  • Ergonomico per i bambini: sostiene la spina dorsale del bambino e la seduta è ampia, sostegno da ginocchio a ginocchio
  • Ergonomico per il portatore: peso distribuito uniformemente sul corpo.
  • Può essere usato per portare i bambini a partire dalla nascita fino all’età considerata toddler.
  • Permette di portare pancia a pancia, facilitando l’allattamento al seno e permettendo di avere le mani libere.
  • Può essere indossato con semplici passi e legato con un solo movimento.

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Un "supporto" che fa bene a tutti. Il progetto e il marsupio Happy Baby sono stati realizzati a Nkokonjeru in Uganda , in collaborazione con Children in Africa Breastfeeding Support e Real Medicine Foundation Uganda. I marsupi vengono prodotti con tessuti e fibre acquistati a Kampala, capitale dell’Uganda. Cansu, mi riferisce che il costo ridotto al minimo per un supporto è di circa 7 $. Il prezzo può variare da città a città.

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Il progetto, nella sua ultima fase ha dato la possibilità a dieci sarti e due insegnanti di sartoria di partecipare al programma di formazione che ha permesso a loro di produrre e vendere i supporti Happy Baby alla comunità locale. Durante la formazione i sarti selezionati hanno imparato a cucire i supporti e a insegnare ai genitori come utilizzarlo. Il primo supporto confezionato, sarebbe stato considerato un modello campione da custodire e utilizzare come esempio per i supporti che sarebbero stati creati nel tempo. A causa della mancanza di macchine da cucire e della scarsa esperienza, i sarti sono riusciti a terminare il primo supporto alla fine del quarto e ultimo giorno di formazione.  Il primo giorno di vendita, in 10 minuti sono stati venduti 3 marsupi.
Il team di progettazione, tuttora sta lavorando per estendere il progetto Happy Baby ad altre città africane.

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E invece noi, come facciamo a portare i bambini? Da alcuni decenni a questa parte, stiamo vedendo un grande ritorno al naturale, al contatto (finalmente!) e alla lotta al consumismo, con un occhio attento all’ecologia. Quando si parla di babywearing, ci ritroviamo spesso a confrontare il nostro modo di portare con quello praticato da popoli che portano da generazioni utilizzando supporti che non hanno a disposizione tessuti con trame speciali, colorazioni atossiche o tecniche di legatura ad hoc, a cui solo noi siamo abituati. Ma crediamo davvero che in tutta questa "naturalezza", non ci sia anche un po’ di difficoltà? Siamo davvero convinti che un desiderio di miglioramento possa essere superfluo, quando le condizioni socio economiche lo permettono? Noi, che nei secoli abbiamo dimenticato le nostre abilità di portatori,  e che spesso ci troviamo a chiederci “Ma come fanno a portare in Africa.... Come fanno le africane?”. Siamo riuscite o riusciremo mai a darci una risposta che non sminuisca le nostre scelte in fatto di tessuti, filati e design studiati apposta, che rendano piacevoli il babywearing a 360 gradi? Non è facile dare una risposta a queste domande ma, durante la mia ricerca,  ho avuto modo di capire quanto invece siano importanti le opportunità e le possibilità. Se abbiamo a disposizione una cinta o un pezzo di tessuto qualsiasi, e quella è l’unica possibilità, porteremo con quello che abbiamo. Questo non significa che se invece ci viene data l’opportunità e la possibilità di migliorare, sentiremo di aver mancato di rispetto alle nostre tradizioni, perdendo il vero senso del portare. Anzi, probabilmente sarà un valore aggiunto e forse anche l’inizio di un nuovo cammino.

Prima di chiudere… “Cansu, sei molto giovane…sei mamma? Se no, quando un giorno la diventerai, pensi di praticare il babywearing?”
“Ho 28 anni, non sono ancora mamma ma sto già promuovendo il babywearing ogni volta che posso. Se un giorno diventerò mamma, sicuramente porterò il mio bimbo. ”

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Ringrazio tutte le mamme e le nonne del mio paese che mi hanno aiutata a comporre un piccolo pezzetto di storia del portare in Turchia. Un grazie a Cansu Akarsu per aver pazientemente risposto alle mie domande, tanti complimenti per aver veicolato la “fusione” tra tradizione e produzione e un grande in bocca al lupo per il suo percorso formativo in cui ha già incrociato un mondo bellissimo.>©Zuhal Kaykac Messora, Scuola del Portare (Luglio 2015) Vi invito caldamente a visitare il sito www.happybabycarrier.org per maggiori dettagli sul progetto e vedere il video durante le fasi di progettazione e creazione del marsupio porta bebè Happy Baby.

Fonti :
Millifolklor.com.tr
Babywearing Turkiye (gruppo Facebook)
Keyiflibebek.com
Farkyaratanlar.org (Turkey’s Changemakers)
Wikipedia.it
Happybabycarrier.org

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