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Babywearing, come muovere i primi passi tra fasce e marsupi

Incuriositi dalla "novità" o incoraggiati da professionisti o amici, sempre più genitori si avvicinano al mondo del babywearing. Dopo i primi dubbi e le prime domande che mamme e papà si pongono sull'alto contatto, gli innegabili vantaggi e i benefici diventano la più grande motivazione per conoscere meglio questa pratica.

Quello tra una mamma e il suo bambino è un legame eterno, che si crea insieme al piccolo, nel grembo materno. Nasce in pancia e, proprio come il feto, si sviluppa settimana dopo settimana e, fin dalla prima ecografia, si assiste alla creazione di un’unione sempre più bella e intensa. Nell’attimo in cui una mamma prende in braccio suo figlio per la prima volta si sprigiona una magia difficile da spiegare e da dimenticare, una scintilla che rimane indelebile nella mente e che porta in secondo piano i dubbi e le paure sull’essere madre.
E, proprio durante questo incontro, quando mamma e piccolo si abbracciano per la prima volta, inizia il contatto pelle a pelle, un bisogno primario che viene appagato, una necessità biologica soprattutto nei primi mesi di vita.

Il contatto pelle a pelle è fondamentale per lo sviluppo del neonato, infatti, negli ultimi anni, in molti ospedali è stato attivato un protocollo che si chiama skin to skin (pelle a pelle) in cui, subito dopo il parto, mamma e figlio trascorrono le prime ore di vita insieme, ad alto contatto, momenti utili per viversi in maniera intensa, importanti per il piccolo per riconoscere l’odore della pelle e il suono della voce della madre e per la mamma per aumentare la produzione e il rilascio dell’ormone dell’amore, l’ossitocina, che aiuta a vivere il post parto con più serenità.

Essere una mamma ad alto contatto è un approccio naturale, che viene promosso anche dai pediatri. Prende il nome di Attachment Parenting ed è una pratica in cui si sviluppa l’empatia e l’ascolto dei bisogni, del neonato in primis ma anche della mamma. Con questo approccio si acquista una sensibilità materna prima sconosciuta, che cresce durante l’allattamento al seno e con il portare addosso il proprio bambino, dando la possibilità ai neogenitori di vivere il cambiamento con lentezza e assecondando i ritmi della famiglia. Il babywearing, infatti, non ha solo il grande vantaggio di aiutare chi porta a essere libero di muoversi mentre tiene a sé suo figlio, ma alimenta quel contatto naturale di cui abbiamo parlato fino ad ora.
Ecco perché essere genitori ad alto contatto facilita la vita, in diversi aspetti del quotidiano, prima di tutto nel creare una relazione di fiducia, che consente di mettere in piedi un’identità definita nel bambino già dai primi mesi dalla sua nascita.

Come si sviluppa il contatto mamma e figlio
Può nascere per curiosità, per necessità o per capire come ci si sente ad avere sempre con sé il proprio figlio: qualsiasi sia la scelta che spinge a usare la fascia per portare il tuo bambino, dietro quel gesto si nasconde un mondo. È un gesto d’amore, un momento tra genitore e figlio da coltivare e utile per conoscersi; è la certezza di legarsi e legare a sé una vita. Portare un bambino addosso è uno stile di vita, non una moda o un improvviso capriccio. Ecco perché sempre più famiglie scelgono di avvicinarsi al mondo del portare grazie alla morbida carezza della fascia elastica per neonati o con il sostegno e la praticità di un marsupio regolabile porta bebè.
Sia che non abbiate mai provato, che siate agli inizi di questa esperienza o che siate genitori canguro da anni, vi ricordiamo che oltre all’indiscutibile beneficio che questa pratica porta alla diade, ci sono anche altri aspetti legati proprio allo sviluppo del bambino che grazie al babywearing si vivono in modo naturale:
• I piccoli avvertono la presenza del genitore e non si sentono soli, questo li pone in uno stato di quiete che ne aumenta il senso di benessere e che, nel tempo, svilupperà la loro indipendenza.
• I bambini portati piangono meno rispetto a quelli tenuti con la sola forza delle braccia, questo perché quando i piccoli piangono ricevono consolazione e calore immediati grazie alla vicinanza, quindi non soltanto con le parole ma anche attraverso il contatto.
• Portare i neonati nella fascia elastica significa assecondare il loro bisogno di contatto, permettendogli di abituarsi alla vita extrauterina in modo naturale, senza essere sottoposti a stimoli eccessivi grazie al filtro protettivo della mamma o del papà.



• I bambini vivono il tempo in fascia assumendo una corretta posizione delle anche e della colonna vertebrale, infatti le poche e semplici regole da seguire per posizionare correttamente il piccolo nel supporto ne garantiscono il corretto sviluppo fisico e muscolare.
• Stare pancia a pancia è in realtà un bisogno dei nostri cuccioli, nei primi 9 mesi dopo la nascita (il periodo chiamato esogestazione) hanno la necessità di sentire l’odore e il calore materno, di essere presi in braccio e allattati spesso, di dormire insieme a noi non per vizio ma in risposta a un comportamento fisiologico
• L’utilizzo della fascia portabebè ha un effetto calmante e per questo facilita il sonno del piccolo, non è un caso se spesso si dice che i supporti per neonati sono cosparsi di polvere di nanna

Ma i vantaggi e i benefici non sono solo per il piccolo di casa, anche per i genitori portatori ci sono aspetti positivi:

Ottimizzazione di tempi e risorse a disposizione, perché grazie alla fascia portabebè ci si muove meglio e si possono fare più cose contemporaneamente. In più la fascia è pratica e la si può portare sempre in borsa o si può realizzare la legatura preannodata a casa e posizionare il cucciolo nella fascia quando se ne ha la necessità.



• Il portare stimola il contatto e rafforza il legame con il bambino. È ideale per sentire il proprio figlio sempre vicino, farlo addormentare in maniera più serena, coccolarlo in qualsiasi momento. Lo stretto contatto tra mamma e figlio non fa bene solo al neonato.
• Fa sentire un genitore più sicuro e competente da diversi punti di vista. Si innesca una sicurezza fisica data dal fatto che il bambino è sempre con la mamma e non è possibile perderlo di vista. Si migliora anche dal punto di vista psicologico con una sicurezza che rende più forti e capaci di ascoltare le necessità del proprio figlio, per questo più serene.
Limita i dolori alla schiena. Usare la fascia per portare il tuo bambino aiuta a soffrire meno di dolori ai reni e alla schiena, dolori che si presentano spesso quando si tiene il piccolo in braccio basandosi solo sulla forza delle braccia oppure assumendo posizioni scomode e scorrette per tempi prolungati e ripetuti nell’arco della giornata.
Il babywearing è unisex, praticabile da chiunque, anche dai nonni che spesso sono i babysitter più fidati e preferiti dai nostri piccoli, sia che optiate per una fascia porta neonati o per un marsupio la praticità e la velocità con cui si indossano questi supporti li renderanno perfetti anche per i car giver del tuo piccolo e i nonni vivranno un’esperienza indescrivibile di contatto con il proprio nipote.
Il mondo del portare non conosce stagioni, che sia estate o inverno potrete vivere l’alto contatto con il piccolo solo seguendo piccoli accorgimenti. Se il caldo è intenso scegliete con cura il vostro abbigliamento, spesso anche solo il body o il pannolino sono sufficienti, se invece fuori fa freddo vi consigliamo di utilizzare la fascia o il marsupio e poi indossare sopra al vostro cappotto una cover per il babywearing che terrà al caldo voi e il piccolo, evitando anche anche di doverlo svestire e rivestire ogni volta che si entra o esce da un locale.
Il babywearing rende autonomi, senza dover fare affidamento sull’ingombrante passeggino per spostarsi, sarà possibile andare in ogni luogo con facilità e comodità. Inoltre avere le mani libere per portare la spesa o tenere la mano del fratello maggiore quando lo si va a prendere a scuola vi permetterà di spostarti con maggiore tranquillità e quindi di uscire più spesso, evitando anche le inopportune attenzioni degli estranei.

Dopo questi validi motivi per portare pensiamo che ogni mamma e papà possano avvicinarsi al mondo del babywearing con curiosità e fiducia in questa pratica che rafforza l’autonomia dei genitori fin dai primissimi giorni insieme al nuovo arrivato e crea un legame stimolante nelle varie fasi di crescita del bambino per diversi anni. Proprio per questo Gioia Baby, da anni, promuove l’alto contatto sia sul blog ufficiale e sui canali social per raggiungere i genitori che vogliono vivere questa esperienza in maniera consapevole e informata, seguiteci su Facebook e Instagram!

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